Premessa
La condizione necessaria, ma non sufficiente, per andare a vedere questo film è che abbiate almeno dai 26 ai 35 anni. Circa.
Un range accettabile per aver avuto un’infanzia a base di animazione giapponese, visibile sulle TV private, durante gli anni 80. Un pò di fanatismo o appassionamento è richiesto.
Io per esempio, ci casco dentro in pieno, unito poi alla mia innata capacità di ricordarmi dettagli inutili, fa del film in oggetto, una tappa obbligata.
Se non fate parte di questa schiera di giovani già malinconici, questo film potrebbe esservi decisamente indigesto, incomprensibile e incapace di darvi alcuna emozione.
Perdereste tempo e probabilmente all’uscita del cinema vi troverete ad essere dalla parte di chi, ingiustificatamente, si permette di commentare in un lago di ignoranza, una cosa che non possono oggettivamente apprezzare.
In più a questo biglietto di ingresso temporale, dovete portarvi una grande dose di pazienza, essere consci di andare a vedere un film giapponese che ritrae un osannato eroe anime degli anni 70 e per questo sapere che sarà un’ovazione filosofica di un concetto alto già trent’anni fa, figuriamoci ora. Cioè la speranza.
La serie di Kyashan, datata 1973, è forse una delle serie più profonde e meno gioiose in circolazione. Onde evitare di riportare inesattezze, dato che non vedo un episodio da almeno 15 anni, rimando ad un eccellente recensione sopra le righe.
[Il regno delle anime – Kyashan]
Potrete trovare un’analisi della serie, ma anche un confronto con gli anime in genere e alla fine capire perchè quest’ultima si discosta così tanto dal solito. Forse per questo così amata, nella sua tristezza di fondo.
In Italia si è vista per buona parte durante gli anni 80, come già detto. Come per molte altre animazioni, dopo un decennio di sregolatezza e l’avvento di nuove forme di interesse commerciale (tipo le televendite, che adoro a sua volta), si è perso quel fritto misto di cartoni animati giapponesi, un pò buonisti, un pò truci, insomma meravigliosi, che oggi non si può più assaporare.
Di ritorno dal cinema, come spesso succede, mi addentro nella pratica “ricerca di informazioni partendo da una parola su Google”. Questa attività, caldamente sconsigliata se dovete fare qualcosa di più importante, inizia ingenuamente con una sola banale stringa, per sfociare in una valanga di links, pagine e finezze, che a me fanno impazzire, ma costano caro in termini di ore spese.
Cosa non ti scopro
Impagabili le cose scoperte e le porte aperte ad altre inutili, ma interessantissime nozioni.
In breve quanto a seguire è quello che vi consiglio di guardare, poi cazzi vostri se cominciate a guardarvi tutti i links, in tutte le lingue del caso.
Passaggi obbligati, quanto ovvi:
- Wiki della serie, in inglese. Casshan – en.wikipedia
- Wiki della serie, in italiano. Kyashan – it.wikipedia
- Wiki del film, in inglese.
Casshern [in italiano: Kyashan – la rinascita] – en.wikipedia - Casa produttrice della serie originale. So già cosa direte: “ma li hanno fatti tutti loro!?!? Anche Ippotommaso!!!”. Si, l’ho detto anche io.
Tatsnuoko Productions – en.wikipedia - L’autore della serie originale.
Tatsuo Yoshida – en.wikipedia
Dopo E-Bay e Google Earth, il Data Diggin’ coadiuvato da Wikipedia diventa a tutti gli effetti qualcosa che da dipendenza. Meglio fare i tossicomani di eroina, è molto più dignitoso. 🙂
Ma proseguiamo con il film vero e proprio, o meglio, il trip vissuto al cinema.
Continua a leggere